16 febbraio 2011

Salta l'accordo sull'acquisto del liceo "Berto"

Il Presidente della Provincia di
Vibo Valentia Francesco De Nisi
Si torna al muro contro muro tra l'amministrazione provinciale e la società Immobiliare Europa sas di Girolamo Soriano. Di mezzo c'è l'acquisto di un immobile adiacente al liceo Scientifico "G. Berto" in via Santa Ruba che nelle intenzioni delle parti avrebbe dovuto dare una risposta definitiva alla collocazione dell'istituto (1.700 studenti) attualmente dislocato in tre sedi con disagi per insegnanti e studenti. Il tanto sperato accordo non c'è stato e il rischio che possa essere avviato un nuovo ed infinito contenzioso è dietro l'angolo. La Provincia giudica eccessiva la proposta di acquisto e così tutte le trattative che si erano improvvisamente riaperte, con il ritiro dei procedimenti avviati nei confronti dell'ente, si sono arenate.

La delibera. La trattativa era ripresa dopo circa due anni di ricorsi e contro ricorsi nelle sedi giudiziarie e di fronte alla disponibilità dell'Immobiliare Europa sas di mettere fine al contenzioso amministrativo e penale. L'amministrazione provinciale sulla base di questi presupposti aveva deliberato (n. 465) il 23 dicembre 2010 precise direttive per quanto concerne la trattative sull'immobile dando al responsabile di settore VIII, l'ing. Giuseppe Teti, «di verificare la fattibilità di un eventuale sottoscrizione di contratto di locazione e acquisto dell'immobile... con scomputo del canone corrisposto mensilmente sul prezzo pattuito a condizione che l'immobile abbia tutti i requisiti di legge, per essere adibito ad edificio scolastico».

Il contratto. Sulla base di questa delibera, l'ing. Teti (salvo non vi siano stati inviti verbali da parte di amministratori) ha stipulato un vero e proprio contratto di fitto con l'Immobiliare Europa in data 30 dicembre 2010, alla vigilia di Capodanno. Il contratto, di fronte al quale le parti avrebbero pure brindato per salutare la fine di un contenzioso estenuante oltre che una risposta alle aspettative del liceo Scientificio "G. Berto", prevedeva un canone di fitto di 13 euro al metro quadrato per un totale di 405mila euro annui circa. L'Amministrazione provinciale si impegnava ad operare, sulla base di quelle clausole, l'ampliamento del fabbricato in termini di aule con il Comune (anche attraverso il rilascio di una nuova licenza edilizia). Lo stesso contratto prevedeva che la Provincia avrebbe potuto acquistare l'immobile in qualsiasi momento al prezzo stabilito dall'ufficio del territorio e da tecnici di parte. Il contratto avrebbe avuto una durata di 6 anni e la Provincia si impegnava a stipulare una polizza a garanzia dell'immobile per un importo di 7 milioni. L'accordo sottoscritto dalle parti prevedeva inoltre che dal prezzo di acquisto non erano scomputabili i canoni di affitto pagati, così come previsto dall'Amministrazione provinciale con un apposito parere legale riportato nell'apposita delibera di indirizzo. La superficie complessiva dell'immobile è di circa 2.430 metri quadrati suddivisi su due piani: uno seminterrato e uno piano terra. Mentre la parte esterna è di circa 2. 200 metri. Il precedenteIl precedente contratto a conti fatti avrebbe portato sicuramente maggiori vantaggi e risparmi per l'ente pubblico. Era stato stipulato il 2 luglio 2008 quando ancora i lavori dell'immobile non erano stati ultimati. Prevedeva per la stessa superficie e la stessa consistenza di aule un canone di affitto di 10 euro al metro quadrato per un totale di spesa annua di 318mila euro circa, considerata anche la superficie esterna (1 euro a metro quadrato). La durata del contratto era stata fissata per 6 anni ma con possibilità di acquisto in qualsiasi momento al prezzo stabilito dall'ufficio tecnico. L'assicurazione prevista era di circa 10 milioni e comprendeva la responsabilità civile verso terzi. Le contraddizioniIl nuovo contratto non cambia nulla rispetto al vecchio, aumenta solo il prezzo del canone da 10 a 13 euro al metro quadrato. Inoltre lo stesso impegna la Provincia a sostenere la procedura per le pratiche amministrative con il Comune per la realizzazione di nuove aule anche al primo piano, che allo stato non sono urbanisticamente consentite. Il nuovo contratto, inoltre prevede la rinuncia a tutte le controversie instaurate in questi anni. Le spese sostenute Non può passare inosservato, inoltre, che dal 2008 ad oggi l'Amministrazione provinciale è stata costretta a pagare fitti di locazione per importi che si aggirano sempre sui 13 euro al metro quadrato.

Nicola Lopreiato, Gazzetta del Sud, 16 febbraio 2011